Il Capogruppo del Pd: la norma è inopportuna e rischio di legittimità, oltre che un peso, anche se futuro, per il bilancio della Regione.

“La mia assenza dal Consiglio regionale di oggi, programmata dalle ore 11.00 e anticipata lunedì al Presidente della IV Commissione Morea, si sarebbe potuta anche notare meno se oggi non fosse stato oggetto di discussione e di votazione un provvedimento che riguarda lo status di noi consiglieri regionali. Il provvedimento che presenta rischi di legittimità e che in ogni caso carica di spesa il bilancio della Regione, seppure non ora, poteva avere una sua strada autonoma affinché si rendesse chiaro ed esplicito il merito di una valutazione che attiene al metodo contributivo”. Lo dichiara il capogruppo del Pd, Piero Lacorazza, che aggiunge:

“Il provvedimento approvato con retroattività riguarda anche la decima legislatura che mi ha visto coinvolto tra i banchi del Consiglio. Chiarisco: non intendo in alcun modo accedere a questa possibilità. Così come non intendo accedere alla possibilità di utilizzare personalmente le risorse che negli anni sono state tagliate alle nostre indennità per dedicarle a finalità sociali e che peraltro mi hanno visto mantenere in essere il contratto di collaborazione dall’inizio della legislatura, nonostante le norme siano mutate”.

“Questa – sottolinea Lacorazza – è la mia valutazione politica e personale nel rispetto anche di coloro che non la pensano come me e che intendono adottare altre scelte. Continua tuttavia a porsi un tema che non voglio evitare e che la politica non può evitare: la funzionalità e gli strumenti da mettere a disposizione dell’attività dei gruppi consiliari, soprattutto quando ci si trova all’opposizione. C’è un tema che attiene al ruolo del Consiglio e alle sue rappresentanze, che non va confuso e sovrapposto al nostro status di consiglieri”.

“Nel ribadire che non intendo attivare la leva contributiva rispetto alla decima legislatura e fruire dei risparmi scaturiti dal taglio alle nostre indennità e nel rispetto di ciascuna posizione, mi pare che non sia tanto in discussione e/o divisivo, almeno per le posizioni espresse, per il futuro, questa o la prossima legislatura, la valutazione sul metodo contributivo. Potrebbe essere in discussione l’opportunità e il patto con gli elettori. La legge non ha un’applicazione immediata e lascia, avendo premesso con chiarezza il mio pensiero, 90 giorni dalla pubblicazione, per continuare il confronto. Chiarisco: continuare il confronto sul futuro sotto lo sguardo dei cittadini e non sulla retroattività e/o utilizzo personale dei risparmi rivenienti dal taglio alle nostre indennità. E questo tempo – conclude – che assume la distanza di una proposta di legge, intendo utilizzarlo per continuare il confronto che ha radici, appunto, nella scelta di essere parte di un partito, di candidarmi, di chiedere il voto di preferenza; e una volta eletto di dedicarmi all’impegno istituzionale e politico.”

 

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Fonte: SassiLive – Read More